Tutto da rifare, o quasi. Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar successiva al ricorso di Giampaolo Vezzoni e pertanto deve essere riammessa la sua offerta per l’acquisto del fabbricato e del terreno in Via della Crocetta, sopra il borgo di Porto Venere, nei pressi del cosiddetto “giardino pantesco”. La busta era arrivata dopo il termine previsto dal bando di gara e pertanto la proposta di acquisto non era stata presa in considerazione, assegnando invece l’asta a Marco Balducci. Vezzoni, però, riteneva di aver agito al meglio, inviando la lettera da Carrara 4 giorni prima della data prestabilita, utilizzando quello che era stata l’unica modalità di partecipazione all’incanto concessa dall’amministrazione comunale. Per i giudici amministrativi della Liguria il ricorrente avrebbe dovuto attivarsi prima e il fatto di prevedere il solo canale postale come mezzo per presentare le offerte era stato valutato positivamente. All’opposto, i togati romani hanno ritenuto irragionevole questa decisione, ritenendo inoltre Vezzoni vittima di un disservizio postale e ammettendolo all’asta. E vista la pervicacia con la quale ha portato avanti le sue ragioni viene logico pensare che l’offerta contenuta nel plico sia superiore a quella che era valsa l’assegnazione a Balducci. La sentenza della settima sezione del Consiglio di Stato emessa il 29 dicembre è stata comunicata al Comune di Porto Venere, che ha provveduto nella giornata di oggi a emettere un avviso di convocazione di una nuova seduta pubblica della gara. Preso atto della decisione dei giudici è stata sciolta la riserva di ammissione dell’offerta di Vezzoni che era stata disposta cautelativamente ed è stata preannunciata la rettifica della commissione, visti i cambiamenti che sono maturati nel frattempo all’interno dell’organico municipale. La nuova seduta è stata convocata per lunedì 9 gennaio 2023 alle 10 nella sala consiliare del Comune e dovrebbe trattarsi dell’ultimo atto di un’alienazione contestata e finita a colpi di carte bollate.
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